giovedì 17 maggio 2012

Scelte di vita: 12 mesi di downshifting


Un amico qualche giorno fa mi chiedeva "Ma come vivete lassù sui monti? Cosa fate, che difficoltà trovate... Io sono in ufficio, tra mail e telefoni che squillano, colleghi incazzati, e penso a te in mezzo ai monti, leggo il tuo blog e mi piacerebbe sapere un po' di più sulla vostra vita, le vostre scelte, come passate le giornate, i problemi che affrontate...".
Cogliendo anche l'occasione di partecipare al bel Giveaway "Scala la Marcia" mi decido finalmente a raccontare un po' di più sulla nostra scelta di vita e a fare un bilancio del primo anno passato tra i monti.

Per prima cosa parliamo della VITA IN CAMPAGNA. Ormai siamo qui da 12 mesi (in realtà sarebbero un po' più di 13, ma la scorsa estate siamo dovuti tornare in città per un po' per stare vicini al nostro bambino). Non avevamo più voglia della città, dei ritmi frenetici, di passare le giornate chiusi in ufficio. Abbiamo scelto questo paesino di 13 anime (3 siamo noi), perchè è piccolo, tranquillo, isolato, immerso in una Natura incontaminata e perchè qui abbiamo una casa, piccola e da sistemare, ma nostra e la cosa ci consente di risparmiare gli 800 € di affitto che pagavamo prima (praticamente il mio stipendio).

LA FAMIGLIA. Siamo una coppia che da poco è dientata un trio, con l'arrivo del piccolo Edo la scorsa estate. Non volevamo che il nostro bambino crescesse in un ambiente inquinato e caotico, e soprattutto tra baby sitter e asili nido: preferiamo rinunciare a parte (o molti) dei beni materiali, ma garantirgli un ambiente sano, naturale e soprattutto la presenza della mamma, o ancora meglio di mamma e papà.

Poi IL LAVORO: due ingegneri pentiti, delusi e frustrati da un lavoro d'ufficio in cui non si sono mai riconosciuti e in cui non hanno mai trovato soddisfazione. Abbiamo deciso di lasciare le nostre occupazioni (più o meno) fisse e di metterci in gioco. In questo anno di libertà, fisica e mentale, dal lavoro, abbiamo potuto fare spazio in noi, lavorare sui nostri sogni, sulle nostre aspirazioni e, tra tanti sforzi, momenti di insicurezza e paure, stiamo cercando di scoprire e costruire il lavoro giusto per entrambi.

E' un processo ancora in corso ed è l'aspetto più delicato di tutta questa nostra avventura, perchè non siamo ricchi, i nostri risparmi stanno per finire e senza una seppur piccola entrata economica la nostra scelta di vita qui non è sostenibile. La paura di dover mollare tutto e tornare a cercare un lavoro d'ufficio, oltretutto in questo momento di crisi economica, certe volte si fa sentire, ma ci stiamo impegnando con tutte le nostre energie e, se ora non scendo nel dettaglio, spero di poter presto raccontare che ce la stiamo facendo e come.

Per il momento racconterò nei prossimi post:

2 commenti:

Dany ha detto...

come ti capisco cara Calendula...io ho un negozio, che sto per chiudere perchè gli affari non vanno bene e quindi molto probabilmente mi troverò completamente a piedi con il lavoro... ma non mi scoraggio...avrò più tempo per dedicarmi alle "mie" cose, l'orto, il sapone, il riciclo creativo...
ce la faremo vedrai...sento che alla fine questa è la strada giusta! un abbraccio

Calendula ha detto...

Si Dany, anche io lo sento :-)
E spero che presto condivideremo le nostre esperienze raccontandole sui nostri blog per dare coraggio a chi si trova o troverà in situazioni simili